mercoledì 27 aprile 2016

cap. 8 - LE QUERELE

Quando nel 2009 fu pubblicata la prima edizione di questo testo, la dr.ssa Lorita Tinelli replicò in due modi: direttamente, tentando di mostrare che quanto veniva qui rilevato è falso; e indirettamente tramite denunce per diffamazione.

In merito alle sue smentite non c’è molto da dire: davanti a questa interminabile processione di illogici travisamenti, ridicole vanterie e grevi falsità, più numerose degli scandali in Vaticano, la Tinelli ne ha contestate appena tre. Inoltre, come anticipato nel primo capitolo, solo per una aveva ragione. Delle altre due smentite, fatte da par suo con toni da cui traspare un odio furibondo, particolarmente divertente è quella relativa all’accusa di essersi falsamente spacciata per giornalista iscritta all’Ordine: dopo aver mostrato che l’essere iscritti all’Elenco Speciale, che è un registro tenuto dall’Ordine dei giornalisti, non fa di una persona un iscritto all’ordine dei giornalisti, la stravagante “Presidente Nazionale” ha pubblicato un’email dell’Ordine in cui si attesta che per un certo periodo la Tinelli è stata iscritta all’elenco speciale. E questo dimostrerebbe la sua “Iscrizione ordine giornalisti" (1). Più che una replica, si presenta come un sintomo preoccupante.

Un altro aspetto divertente è che il post si conclude con le seguenti parole: “Presto altre smentite su quanto dichiarato dai soliti blog”. L’aspetto comico di questa frase sta nel fatto che a quelle tre repliche - di cui una sola è corretta - non seguirà più nessun’altra smentita, per cui la Tinelli non negherà più nessuna delle decine e decine di falsità che le vengono attribuite in questo testo. E questo nonostante il fatto che la Tinelli ricorra ad argomentazioni irragionevoli come quella dell'iscrizione all'ordine dei giornalisti, una metodologia che renderebbe agevole negare perfino l’evidenza.

Passiamo ora alle querele contro questo blog, che secondo la Tinelli sarebbe “pieno di ingiurie e diffamatorio”, il che è indicativo del fatto che la Tinelli non ne contesta la veridicità. Basandosi su una percezione dadaista della realtà, la Tinelli ha presentato negli ultimi anni una trentina di querele per diffamazione. La sua reazione alla pubblicazione de Il curioso caso Lorita Tinelli è stata perfettamente in sintonia con il tipo di personalità che della “Presidente Nazionale” abbiamo potuto apprezzare nei capitoli precedenti: illogica.

Per dare solo un’idea della ragionevolezza di queste reiterate querele, basterà ricordare che la Tinelli ha querelato una persona perché su di un forum ha pubblicato il link - senza alcun commento - a una interrogazione parlamentare. È quindi facile immaginare in che modo rabbioso la pseudo giornalista ha reagito a questo pamphlet.

Il 4 marzo 2016 il GIP del Tribunale di Bari ha messo la parola fine alle querele depositate dalla Tinelli contro questo testo. È dovuto intervenire un GIP perché la Tinelli aveva presentato opposizione all’archiviazione delle querele disposta dal PM.

Nella sua sentenza (2), il GIP rileva in primo luogo che:
l’Ufficio del P.m. ha formulato richiesta di archiviazione, evidenziando che gli argomenti di discussione e le manifestazioni di pensiero censurate dalla Tinelli in realtà esprimevano unicamente critiche, attraverso interpretazioni soggettive dei fatti e delle persone, senza però trascendere in attacchi personali diretti a colpire la sfera morale della querelante
Mentre per quanto riguarda il GIP, questa è la sua valutazione:
il contenuto del sito “caso Lorita Tinelli” contiene esclusivamente l’elencazione dei titoli che compongono il curriculum professionale della querelante, che vengono commentati quanto alla loro valenza scientifica descrittiva delle capacità professionale, a volte con toni umoristici o sarcastici, ma che non giungono mai ad attaccare gratuitamente la querelante;
Il GIP scrive che questo blog “contiene esclusivamente l’elencazione dei titoli che compongono il curriculum”, perché la Tinelli ha inserito nelle sue querele solo i primi due capitoli, guardandosi bene dal sottoporre al vaglio di un giudizio terzo gli altri quattro che contengono le falsità più smaccate e le vuote vanterie che più la ridicolizzano.

Ecco quindi come si conclude la sentenza:
sussiste, dunque, per tutte le manifestazioni di pensiero oggetto di denuncia [...] la scriminante dell’esercizio del diritto di cronaca, che rende evidentemente superfluo l’esercizio dell’azione penale
Nelle sue querele, la dr.ssa Lorita Tinelli lamentava che i contenuti di questo blog sarebbero - scrive sempre il GIP - “offensivi in quanto mettevano in dubbio le capacità professionali della querelante screditandola ripetutamente”. La Tinelli si rassegni: evocando il “diritto di cronaca”, secondo il giudice questo testo si limita a descrivere dei fatti oggettivi. Una descrizione che a volte ricorre a “toni umoristici o sarcastici”, ma nonostante la smodata indignazione della “Presidente Nazionale” (di un microscopico sodalizio di un piccolo paese di provincia), i fatti sono stati correttamente riportati nell’“esercizio del diritto di cronaca”, e sono quindi corretti.

In una cosa la Tinelli ha ragione: sul discredito, perché sono i fatti veri da lei stessa compiuti che la discreditano in modo definitivo.
... non vi è nel testo inviato alcun contenuto diffamatorio che attinga la querelante (sentenza, pag. 2)

... non contiene alcun riferimento offensivo alla persona della querelante (ibidem)

... senza alcun intento diffamatorio ma solo esponendo una serie di eventi storici (ibidem)

... a ricostruire storicamente fatti avvenuti in precedenza e, quando fanno riferimento alla Tinelli non contengono espressioni diffamatorie di alcun genere (pag. 3)

... non contenendo apprezzamenti offensivi di alcun genere (ibidem)

... senza alcun contenuto direttamente diffamatorio (ibidem)